Un'escursione sul Terminio tra rocce, silenzi e meraviglie

 

Esiste una particolare forma di libertà che si sperimenta solo con lo zaino in spalla, quando il sentiero diventa incerto e davanti a noi si estende solo la natura, il silenzio e il mistero. 

È questa sensazione che mi motiva a esplorare luoghi nascosti, cercando non tanto la meta, quanto l'esperienza del viaggio. 

Così ho deciso di scoprire un angolo poco conosciuto ma sorprendente dell'Appennino campano: la Grotta di Candraloni, incastonata tra boschi e altopiani carsici del monte Terminio, in Irpinia.

Il Terminio è una montagna dal carattere deciso, ma mai ostile. Fa parte del massiccio dei Monti Picentini, nell'Appennino campano, ed è una zona che affascina per la sua natura aspra e plasmata dal fenomeno del carsismo. 

Questo implica che il paesaggio che si attraversa è il risultato di milioni di anni di erosione chimica e meccanica della roccia calcarea, principalmente causata dall'acqua piovana.

Vista panoramica del Terminio e della piana del Dragone 


Camminando lungo i suoi altopiani si possono osservare doline profonde, fratture naturali, grotte e inghiottitoi: una vera palestra naturale per chi ama la speleologia, la geologia e, più in generale, l'esplorazione. 

È un paesaggio che non si limita a essere bello, ma racconta una storia, strato dopo strato, frattura dopo frattura.

Ho iniziato il mio itinerario dalla piana del Dragone presso il centro di Volturara Irpina, diretto alla piana di Verteglia, facilmente raggiungibile in auto e punto di partenza più comune per le escursioni. 

E’ un percorso tra faggi maestosi quasi nascosto dalla vegetazione. Poi, all'improvviso, il bosco si apre e rivela un mondo diverso: gli altopiani carsici. Questi sono vasti, rocciosi e silenziosi. 

Piana del Dragone 

È l’altopiano noto come Piano di Verteglia, che in passato ospitava attività agricole e pastorali stagionali. 

Un tempo, queste zone erano percorse dai transumanti; oggi, sono esplorate dagli escursionisti più curiosi.


Piana Verteglia

Qui il terreno assume un aspetto irregolare, caratterizzato da doline, crepe da cui emerge acqua, e piccole cavità in cui la vegetazione si dirada.


Dolina

La camminata diventa meditativa. Ogni passo richiede concentrazione, e ogni particolare merita un'ulteriore osservazione. 

A volte si possono scorgere, attraverso spaccature nella roccia, piccoli corsi d'acqua sotterranei che riemergono per un breve istante, per poi scomparire nuovamente nel terreno. È come se l'acqua avesse plasmato questi luoghi con una pazienza infinita.

Torrente Candraloni 

Dopo circa un’ora di cammino tra salite e discese con lievi dislivelli, giungo all'ingresso della Grotta di Candraloni.  

Il suo aspetto imponente e particolarmente scenografico all'esterno, le conferisce un carattere unico. L'apertura è alta e larga, come se la montagna desiderasse parlarti.

La grotta si è formata attraverso la dissoluzione della roccia calcarea ad opera dell'acqua piovana arricchita di anidride carbonica che ha agito su calcari già fortemente frantumati a causa delle vicissitudini tettoniche della montagna. 

Attualmente è ancora oggetto di esplorazione e mappatura: alcuni speleologi locali hanno individuato passaggi che si estendono per decine di metri sotto la superficie.

 

La grotta di Candraloni 

Mi sono arrestato, a un certo momento, ed è in quel frangente che ho compreso il motivo per cui nutro una profonda passione per l'esplorazione: perché talvolta, per sentirsi veramente vivi, è necessario smarrirsi un poco.

L'esplorazione rappresenta per me molto più di un semplice passatempo. È qualcosa che mi porto dentro da sempre ed è il mio modo di interagire con il mondo, di ascoltarlo e di stabilire un legame autentico con la natura. 

Non è necessario allontanarsi per vivere esperienze straordinarie: a volte basta osservare con maggiore attenzione ciò che ci circonda.

Il Terminio, con i suoi altopiani, le sue gole e le sue grotte nascoste, è uno di quei luoghi che possono trasformarti. Non ti colpiscono immediatamente con la loro bellezza, ma te la rivelano gradualmente, se sei disposto a guardare, ascoltare e lasciarti sorprendere. 

Se ami camminare in ambienti autentici, dove la natura stabilisce ancora le sue regole, il monte Terminio potrebbe essere la tua prossima destinazione. 

Porta con te solo l'essenziale, ma lascia spazio per la meraviglia. In questi luoghi, non sei tu a scoprire qualcosa: è il luogo che scopre te.


Sull'ingresso della grotta 





 


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